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15 marzo 2012

Endocannabinoidi cerebrali e attività del tessuto bruno



E' possibile non ingrassare pur mangiando a proprio piacimento?
E' possibile evitare non solo l'obesita', ma anche le sue conseguenze - per esempio, alti livelli di colesterolo e trigliceridi - senza ricorrere a dieta ed esercizio?
Un articolo pubblicato sulla rivista Cell Metabolism dimostra che farmaci che consentano di realizzare questo obiettivo, per quanto ancora lontani, potrebbero essere un giorno realizzabili. Lo studio e' stato coordinato dal prof. Daniele Piomelli, a capo del Dipartimento D3 dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ed e' il frutto della collaborazione internazionale tra gruppi di ricerca dell'Istituto Italiano di Tecnologia, dell'Universita' della California Irvine, della Yale University e dell'Università di Ancona. Allo studio ha partecipato anche il prof Saverio Cinti,

Il nostro cervello produce dei neurotrasmettitori, chiamati endocannabinoidi, che agiscono colpendo gli stessi bersagli cellulari attivati dalla marijuana. Lo studio dimostra che una di tali sostanze, il 2-arachidonil-glicerolo (2-AG), svolge un ruolo di primaria importanza nella regolazione del metabolismo periferico. I ricercatori hanno scoperto infatti che il 2-AG controlla i circuiti cerebrali che aiutano a conservare energia corporea favorendo l'accumulazione di 'grasso bruno' - un tipo di grasso che viene utilizzato per generare calore. I ricercatori hanno modificato le cellule nervose in topi da laboratorio in maniera tale da far loro produrre quantita' elevate di una proteina che distrugge il 2-AG. A causa di questa manipolazione genetica, i livelli cerebrali di 2-AG nei topi mutanti sono circa la meta' di quelli normali. Cio' riduce fortemente la capacita' del 2-AG ad esercitare i propri effetti di regolazione di vari circuiti cerebrali, producendo una serie di effetti di primaria importanza sul mantenimento del peso corporeo ed il consumo delle calorie ingerite. I topi mutanti mangiano piu' dei topi normali e si muovono di meno di essi.

«Abbiamo scoperto che questi topi sono protetti dall'obesità perché bruciano le calorie del grasso in modo molto più efficace di quanto facciano i normali roditori», spiega Piomelli, illustrando la ricerca pubblicata su Cell Metabolism. «Sapevamo già che gli endocannabinoidi giocano un ruolo chiave nel regolare l'energia nelle cellule, ma per la prima volta ora abbiamo trovato un bersaglio per capire dove» tutto avviene. In particolare i topi mutati restano magri perché il loro grasso bruno (un tipo di tessuto adiposo che esiste in tutti i mammiferi per tenerli al caldo) diventa iperattivo e viene convertito in calore a un ritmo molto più rapido di quanto accade negli animali normali. In futuro un farmaco capace di limitare i livelli dell'endocannabinoide 2-Ag potrebbe forse diventare una panacea anti-obesità? Secondo Piomelli, per il momento questo «è più facile a dirsi che a farsi».

Eppure non ingrassano anche se esposti a una dieta alimentare molto ricca di grassi, e non mostrano conseguenze tipiche dell'obesita' quali elevata trigliceridemia e perdita di sensibilità all'insulina. I ricercatori hanno scoperto che queste caratteristiche sono dovute al fatto che nei topi mutanti il grasso bruno consuma piu' calorie che nei topi normali. Cio' dimostra che il 2-AG cerebrale controlla la capacita' del corpo ad immagazzinare energia e produrre calore. "Questo studio - afferma Piomelli - apre la strada alla ricerca di nuove molecole capaci di combattere quelle che rappresentano alcune tra le patologie che, oggi, nei paesi industrializzati generano tra i piu' alti costi sociali e sanitari.



Jung KM, Clapper JR, Fu J, D'Agostino G, Guijarro A, Thongkham D, Avanesian A, Astarita G, Dipatrizio NV, Frontini A, Cinti S, Diano S, Piomelli D. 2-arachidonoylglycerol signaling in forebrain regulates systemic energy metabolism. Cell Metab. 2012;15(3):299-310.


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