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10 aprile 2010

Le cellule staminali brune dell’ uomo come prospettiva terapeutica dell’obesità e del diabete.


L’ uomo come i piccoli mammiferi è provvisto di un organo adiposo composto da due tipi diversi di tessuto adiposo: il tessuto adiposo bianco (grasso comune, che accumula le molecole energetiche) e il tessuto adiposo bruno (che brucia i grassi per produrre calore). Fino a poco tempo fa si pensava che il grasso bruno scomparisse precocemente e che quindi l’ organo adiposo dell’ uomo adulto fosse composto solo dal grasso bianco comune. Però da circa dieci anni i radiologi avevano notato che facendo la PET, soprattutto a soggetti giovani, si evidenziavano immagini di captazione del glucosio marcato in sedi che potevano corrispondere al tessuto adiposo bruno (BAT). Approfondimenti sperimentali mediante PET associata a studi istologici e molecolari nei topi avevano confermato che effettivamente tali immagini avrebbero potuto corrispondere al BAT. Ulteriore conferma dell’ ipotesi veniva recentemente prodotta da due laboratori giapponesi che dimostravano come soggetti affetti da feocromocitoma (tumore generalmente surrenalico che produce notevoli quantità di adrenalina e noradrenalina, che stimola lo sviluppo del BAT) presentavano ampie aree del torace e dell’ addome di captazione del glucosio marcato alla PET. Le immagini scomparivano dopo asportazione del tumore. Mancava la prova istologica e molecolare che quelle regioni corrispondevano effettivamente a BAT.

Noi abbiamo esaminato con tecniche morfologiche (microscopia ottica ed elettronica) e molecolari immunoistochimiche (anticorpo specifico per il marker del BAT: UCP1 e anticorpo specifico per il marker delle fibre nervose adrenergiche: TH) biopsie adipose prelevate in sede peritiroidea, di 35 pazienti di età media di circa 45 anni, sottoposti a chirurgia tiroidea per varie patologie, corrispondente alle aree di sospetto BAT individuate dalla PET. Abbiamo trovato cellule con il marker del BAT in circa 1/3 dei pazienti. Analisi quantitative hanno dimostrato che nei soggetti che presentavano BAT circa il 12 % di tutti gli adipociti della biopsia era composto da cellule del BAT e che l’ innervazione adrenergica e la vascolarizzazione del tessuto era particolarmente densa nelle zone con BAT. Questi dati dimostrano che nell’ uomo adulto in una percentuale rilevante di soggetti, l’ organo adiposo è composto dai due tessuti come nei piccoli mammiferi. Interessante notare come i soggetti con BAT erano significativamente più magri e più giovani. Ma il dato più interessante risultava essere che nel BAT erano presenti cellule perivascolari con le caratteristiche ultrastrutturali delle cellule staminali tipiche del BAT.

Questi dati , assieme a quelli similmente e contemporaneamente prodotti in USA, Finlandia, Olanda e Giappone da laboratori indipendenti indicano come sia possibile sperare in nuove prospettive terapeutiche per l’ obesità e per il diabete. Infatti il BAT rappresenta praticamente un organo che fisiologicamente contribuisce a prevenire l’ obesità. Lo stile di vita moderno, soprattutto l’ eccessiva protezione dal freddo nel periodo invernale e nei soggetti giovani tende a inibire la funzione di quest’ organo e quindi favorire l’ insorgenza di obesità e delle malattie correlate (diabete). Lo stimolo del BAT, anche farmacologico, nei piccoli mammiferi costituisce cura efficace per l’ obesità e per il diabete correlato. In particolare l’ osservazione della presenza di notevoli quantità di cellule staminali nel BAT di uomo adulto apre la possibilità di studiare il BAT umano in vitro per possibili sintesi di tessuto artificiale e per possibili modelli di studio per nuovi farmaci che stimolando il BAT curino obesità e diabete.

 
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